Il nostro
affetto e la nostra ammirazione per Papa Francesco, non può esimerci ad una
lettura profonda della sua esortazione per capirlo in profondità, seguirlo
nel suo insegnamento e conoscere quale Chiesa ha in mente.
Al n° 3 scrive:
Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a
rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno ,
a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni
giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che
questo invito non è per lui, perchè “ nessuno è escluso dalla gioia portata
dal Signore”. Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa
un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a
braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: “ Signore, mi
sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però
sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di
te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue
braccia redentrici”. Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo
perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare,
siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci
ha invitato a perdonare “ settanta volte sette”(Mt 18,22) ci dà l’esempio:
Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una
volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce
questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e
ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può
restituirci la gioia, Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci
mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che
ci spinge in avanti!
e alla fine dell’Esortazione parla di MARIA, LA MADRE
DELL’EVANGELIZZAZIONE:
Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria, Lei radunava
i discepoli per invocarlo (At1,14), e così ha reso possibile l’esplosione
missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre della Chiesa
evangelizzatrice e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo
spirito della nuova evangelizzazione.
Sulla croce, quando Cristo soffriva nella sua carne il drammatico
incontro tra il peccato del mondo e la misericordia divina, potè vedere ai
suoi piedi la presenza consolante della Madre e dell’amico.In quel momento
cruciale, prima di dichiarare compiuta l’opera che il Padre gli aveva
affidato, Gesù disse a Maria:” Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse
all’amico amato:” Ecco tua Madre!” ( Gv19,26-27). Queste parole di Gesù
sulla soglia della morte non esprimono in primo luogo una preoccupazione
compassionevole verso sua madre, ma sono piuttosto una formula di
rivelazione che manifesta il mistero di una speciale missione salvifica.
Gesù ci lascia sua madre come madre nostra. Solo dopo aver fatto questo
Gesù ha potuto sentire che “tutto era compiuto” (Gv19,28).
Ai piedi della croce, nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo ci
conduce a Maria. Ci conduce a Lei perchè non vuole che camminiamo senza una
madre, e il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del
Vangelo. Al Signore non piace che manchi alla sua Chiesa l’icona femminile.
Ella, che lo generò con tanta fede, accompagna pure” il resto della sua discendenza
... quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della
testimonianza di Gesù” (Ap 12,17). ......
Maria è colei che sa trasformare una grotta per animali nella casa di
Gesù, con alcune povere fasce e una montagna di tenerezza. Lei è la piccola
serva del Padre che trasalisce di gioia nella lode. E’ l’amica sempre
attenta perchè non venga a mancare il vino nella nostra vita. E’ colei che
ha il cuore trafitto dalla spada, che comprende tutte le pene. Quale madre
di tutti, è segno di speranza per i popoli che soffrono le doglie del parto
finchè non germogli la giustizia. E’ la missionaria che si avvicina a noi
per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede con il suo affetto
materno. Come una vera madre, cammina con noi, combatte con noi, ed effonde
incessantemente la vicinanza dell’ amore di Dio..... Vi è uno stile mariano
nell’attività evangelizzatrice della Chiesa: Perchè ogni volta che
guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della
tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non
sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare
gli altri per sentirsi importanti........ Le chiediamo che con la sua
preghiera materna ci aiuti affinchè la Chiesa diventi una casa per molti,
una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo
nuovo.
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